venerdì 18 febbraio 2011

New York is a woman (but she's never alone): il parere di Gaja Cenciarelli

È stata una serata stimolante e piena di sorrisi quella di ieri sera alla Libreria Flexi. 
Un'atmosfera amichevole, rilassata, ma non per questo priva di spunti di riflessione. Cinema, musica, architettura, letteratura: si è parlato di tutto, si è partecipato con passione e interesse.
Francesco Giubilei e Laura Costantini presentavano «Villefranche sur mer», l'incanto di Francesca Mazzucato davanti al paradiso di questo piccolo paese, e «New York Is A Woman», della collana «Petit cahier di viaggio» delle Edizioni Historica.
Ieri sera, come promesso, ho letto il diario di Laura. Che sulla quarta di copertina sostiene, e a ragione: «Una sfida difficile perché su New York è stato scritto tutto e il contrario di tutto».
È vero. Non si legge questo cahier per scoprire "cose nuove" su New York, ma per immergersi nello sguardo di Laura e vedere New York con i suoi occhi.
Una delle domande che avrei voluto fare a Laura, ieri sera, durante la presentazione [ma, come dicono i perfidalbionici «I thought better» ;)] era: «Come ti sei sentita a scrivere da sola, senza Loredana?». Ho fatto bene a non chiederglielo perché, leggendo, ho scoperto che c'è un intero capitolo dedicato alla sua compagna di penna [definizione riduttiva - chi le conosce, sa cos'è Loredana per Laura e viceversa] e al loro primo romanzo: «New York 1920 - il primo attentato a Wall Street».
E allora ho capito.
È vero: «New York Is A Woman»: è Laura, che ce la consegna attraverso il suo sguardo. But she's never alone, aggiungo io. Non è mai sola.
E questo cahier di viaggio, dunque, si legge per l'amore che Laura ha messo nelle sue parole. L'amore nei confronti della donna-New York e l'amore nei confronti dell'amica-sorella Loredana.
Gaja Cenciarelli

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