domenica 12 agosto 2012

Soggettiva di ZG: Cinquanta sfumature di grigio di E.L.James


Ebbene sì, l’ho letto il famigerato 50 sfumature di grigio. Me lo sono sciroppato in un paio di pomeriggi. Devo dire che mi è bastato poco per capire in che zona ci trovassimo mentre ne scorrevo le pagine. Intanto, tranquille, quello che ci viene raccontato è sesso alla vaniglia, con buona pace del confuso, tenero, indifeso mister Gray. L’operazione “confezioniamo una bella trappolona da lettrice annoiata” è perfettamente riuscita e cercherò, pur senza addentrarmi in meandri psicologico e antropologici che non sono il mio pane quotidiano, di analizzarla sotto vari aspetti.
Intanto la nostra E.L.James è chiaramente debitrice della Meyer e dei suoi vampiri di Twilight. Mister Gray ci viene descritto come bellissimo (dio santo, quante volte ce lo ripete durante la narrazione, e ogni volta con il tono da “ma vi ho già detto fino a che punto è fico questo?”), ricchissimo, misterioso, pericoloso. Esattamente come Edward Cullen con il quale condivide capelli dal colore astruso (biondo con riflessi assortiti Gray, bronzo Cullen) e sguardi che inchiodano la preda. La quale preda, in entrambi i casi, è una giovincella tutto sommato anonima che le due autrici si sforzano di descrivere come ignara della sua bellezza e del fascino che sa sprigionare. Potremmo discutere per ore di che tipo di fascino ascrivere a Bella o alla qui presente Anastasia Steele. Potremmo semplificare affermando che le autrici hanno voluto in qualche modo riscattare la donna normale rendendola capace di irretire fino al completo rincoglionimento sentimentale uomini che non devono chiedere. Mai. Resta il fatto che il plot di 50 sfumature è la fotocopia esatta di migliaia di altre storie, da Cenerentola a salire, passando per Jane Eyre con puntatine salgariane (avete presente Marianna con Sandokan oppure Honorata col Corsaro Nero?). Lui è bello, è irraggiungibile, ti schianterà il cuore, spesso ha anche dei difettucci niente male (Sandokan è un ribelle; il Corsaro Nero è un delinquente; Edward ha un tipo di appetito che può nuocere gravemente alla salute; Christian Grey, bene che vada, ti fotte senza pietà dopo averti preso a cinghiate le chiappe). E cosa c’è di meglio, di più appetibile per la verginella di turno? Qui siamo oltre la sindrome della crocerossina. Io ti salverò, certo, ma soprattutto io ti cambierò. Guarderò nel tuo mistero, nel tuo tenebroso passato, nei tuoi precedenti penali, nella tua stanza delle torture perché sono curiosa come una scimmia. E ne uscirò indenne e trionfatrice. Perché tu, maschio fascinoso dallo sguardo magnetico, un lato buono ce l’hai. Non lo sai, ma ce l’hai. E io te lo tirerò fuori. Poi, certo, se nel corso dell’impresa tiro fuori anche qualcos’altro… ben venga.
L’idea geniale di E.L.James è che dopo la forzata (ma quanto erotica) castità imposta dal vampiro Cullen alla vogliosa Bella, era ora di darci dentro alla grande. E allora eccolo qui Mister Gray, il cucciolo mal riuscito del marchese De Sade. E’ bello (ancora?), è sexy ed è, ovviamente, superdotato. Dichiara che lui non fa l’amore, lui fotte senza pietà. Ricarica l’arnese tipo quindici volte per notte e Anastasia, che fino a due minuti prima era vergine e inesperta, diventa un’assatanata da manuale delle fantasie erotiche (verrebbe da dire maschili, ma a quanto pare i tempi cambiano). Gli orgasmi non si contano mentre Gray minaccia regole e limiti assoluti e Anastasia si gode il momento (chiamiamolo così) e procrastina la firma del contratto. Gray ha, per sua stessa ammissione, 50 sfumature di tenebra nel petto (unica parte del corpo che non gli si deve toccare, pena sfuriate e cinghiate, tutto il resto sì, e vorrei vedere) e sono certa che nel resto della trilogia capiremo anche perché sono proprio 50 e non 45. Il problema, perché c’è un problema, è che il trappolone narrativo funziona se si ha voglia di una lettura frivola, disimpegnata e rassicurante. Sì, rassicurante. Perché Christian Gray come Dominatore fa veramente pena e solo quella stordita di Anastasia può continuare a nutrire dubbi sul fatto che può disinnescarlo in qualsiasi momento. Posto che veramente innescato sia. Il fatto che sia una donna ad aver immaginato tutto questo è evidente. E non per la pruriginosità alla vaniglia e la capacità quasi soprannaturale di Gray nell’eccitare una donna e farla godere con la sola imposizione della più tenera delle sculacciate. A una donna, e non chiedetemi perché, piace immaginare un uomo irraggiungibile, un uomo potente, un uomo bellissimo e apparentemente cattivo, crudele, perfido. In una parola: stronzo. Per poi plasmarlo come creta, scavarlo e scoprire che in realtà è solo una tenera anima ferita, un bimbo abusato, un adolescente torturato. Un cucciolo indifeso, a dispetto di frustini e del potere, che aspetta solo di essere salvato dall’eroina di turno.
Operazione riuscita, signora E.L.James e, se è tutta farina del suo sacco, complimenti per l’idea. Ma io mi fermo al grigio. Il nero e il rosso me li risparmio volentieri.

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