Chi mi conosce lo sa.
Leggo moltissimo, ma raramente mi esprimo.
Tanto più che è difficile esprimersi sul lavoro di una persona che conosco bene e a cui voglio bene.
Stavolta, però, tanto difficile non è stato.
E quindi ecco per voi le mie impressioni di lettura sul romanzo "Una per mille" di Cristina Bove, Ed. Smasher.
Ultima cosa: leggetelo.
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Quello di Cristina Bove non è
un romanzo e nemmeno un'autobiografia. È
un viaggio nell'anima. Le prime pagine possono trarre in inganno
aprendoci le porte di un mondo di bambina, una piccola bambina con le treccine
annodate in testa che già nei gesti quotidiani,
nelle parole e nelle carezze dei propri cari, cercava risposte a domande ancora
sconosciute. C'è in
quella bambina il presagio di una vita che l'avrebbe portata a respirare odori
e popoli lontani. Ci sono in quegli occhi d'azzurro innocente, le scintille di
una sensibilità capace
di penetrare un'anima. La cifra stilistica è
insolita, spesso spigolosa. Non è
facile seguire gli eventi che si intrecciano a formare una trama
fittissima di sogno e realtà,
di ego e alter, di unicità
e universalità.
È un mondo di
contrasti, una lotta tra essere e divenire che non lascia spazio né al dolore, né alla gioia. Le
emozioni si accavallano, prendi fiato e un attimo dopo tutto si fa nero e
soffocante. Poi ritorna la luce. Quella luce che consola e rigenera, che dona
un guizzo di speranza quando la strada sembra condurre verso un'ineluttabile
fine. Perché se la morte è una presenza costante è la vita che sgorga
in queste pagine di poetica prosa. La vita e la lotta che essa stessa ci impone
giorno dopo giorno. E Cristina è
abituata a lottare, contro un corpo che la tradisce, contro la morale
ottusa che vorrebbe impedirle di essere pienamente donna, contro la malvagità degli uomini che
pensavano di annientarla, contro le banali difficoltà del vivere quotidiano, contro
chiunque osi allungare la mano verso quei figli che ama e rispetta nella loro
unicità. Ma
non dimentica mai l'amore, questo immenso incondizionato amore che la circonda,
che emana da lei abbracciando tutto e tutti. E forse è questa la vera chiave di lettura di
Una per mille: l'amore, nella sua forma più
pura, nella sua esaltazione più
vera, nella sua essenza più
viva.
Un libro molto bello, in cui si sente la passione di una donna intelligente per la vita in generale e per gli altri. Belle le parole che ho appena letto. Veramente è "un viaggio nell'anima", e non solo nell'anima dell'autrice.
RispondiEliminaCiao
Carmen Lama
Grazie, Carmen, è piaciuta tanto anche a me questa definizione, e proprio perché Llory ha scritto "viaggio nell'anima"... attribuendo un senso alla nostra comune esistenza, noi tutti compagni di viaggio
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