lunedì 26 maggio 2014

Le mie (rare) impressioni di lettura: Una per mille

Chi mi conosce lo sa.
Leggo moltissimo, ma raramente mi esprimo.
Tanto più che è difficile esprimersi sul lavoro di una persona che conosco bene e a cui voglio bene.
Stavolta, però, tanto difficile non è stato.
E quindi ecco per voi le mie impressioni di lettura sul romanzo "Una per mille" di Cristina Bove, Ed. Smasher.
Ultima cosa: leggetelo.

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Quello di Cristina Bove non è un romanzo e nemmeno un'autobiografia. È un viaggio nell'anima. Le prime pagine possono trarre in inganno aprendoci le porte di un mondo di bambina, una piccola bambina con le treccine annodate in testa  che già nei gesti quotidiani, nelle parole e nelle carezze dei propri cari, cercava risposte a domande ancora sconosciute. C'è in quella bambina il presagio di una vita che l'avrebbe portata a respirare odori e popoli lontani. Ci sono in quegli occhi d'azzurro innocente, le scintille di una sensibilità capace di penetrare un'anima. La cifra stilistica è insolita, spesso spigolosa. Non è facile seguire gli eventi che si intrecciano a formare una trama fittissima di sogno e realtà, di ego e alter, di unicità e universalità. È un mondo di contrasti, una lotta tra essere e divenire che non lascia spazio né al dolore, né alla gioia. Le emozioni si accavallano, prendi fiato e un attimo dopo tutto si fa nero e soffocante. Poi ritorna la luce. Quella luce che consola e rigenera, che dona un guizzo di speranza quando la strada sembra condurre verso un'ineluttabile fine.  Perché se la morte è una presenza costante è la vita che sgorga in queste pagine di poetica prosa. La vita e la lotta che essa stessa ci impone giorno dopo giorno. E Cristina è abituata a lottare, contro un corpo che la tradisce, contro la morale ottusa che vorrebbe impedirle di essere pienamente donna, contro la malvagità degli uomini che pensavano di annientarla, contro le banali difficoltà del vivere quotidiano, contro chiunque osi allungare la mano verso quei figli che ama e rispetta nella loro unicità. Ma non dimentica mai l'amore, questo immenso incondizionato amore che la circonda, che emana da lei abbracciando tutto e tutti. E forse è questa la vera chiave di lettura di Una per mille: l'amore, nella sua forma più pura, nella sua esaltazione più vera, nella sua essenza più viva.

2 commenti:

  1. Un libro molto bello, in cui si sente la passione di una donna intelligente per la vita in generale e per gli altri. Belle le parole che ho appena letto. Veramente è "un viaggio nell'anima", e non solo nell'anima dell'autrice.
    Ciao
    Carmen Lama

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    1. Grazie, Carmen, è piaciuta tanto anche a me questa definizione, e proprio perché Llory ha scritto "viaggio nell'anima"... attribuendo un senso alla nostra comune esistenza, noi tutti compagni di viaggio

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