giovedì 5 ottobre 2017

Doccia fredda #11 Arthur (esordiente)

  ARTHUR

Arthur, come al solito, faceva su e giù per stare dietro al suo compito. Non era difficile, lo faceva da sempre, che ricordasse. Non era troppo impegnativo, era molto utile ,gli avevano detto, essenziale per lui e la sua famiglia e lui vi si applicava con metodo e coscienza. Arthur ogni tanto immaginava cosa ci potesse essere fuori, oltre le colline sabbiose che delimitavano l'orizzonte. Un giorno decise di dare retta alla sua fantasia e partì in esplorazione. Camminò tutto il giorno e tutta la notte e ad un certo punto si accorse che il paesaggio stava cambiando. Incuriosito cercò di andare ancora avanti ma fu vinto dal sonno. 
Il mattino seguente gli presentò uno spettacolo affascinante. Tutto quello che riusciva a vedere, anche perché non è che ci vedesse poi tanto bene, era completamente diverso dal suo mondo abituale. Colori, odori, sapori lo circondavano con stupefacente abbondanza e lui si lasciava inebriare da tutte queste cose nuove e piacevoli. Guidato da un'insegna e spinto da un languorino entrò in una trattoria, accolto da una graziosa cameriera. Gli furono serviti deliziosi piatti, mai assaggiati prima e una bevanda che era nettare divino. Sentendosi un po' appesantito e prossimo a cedere al sonno chiese di poter riposare. Fu fatto accomodare in una bella stanza in un letto soffice dove si addormentò quasi subito. Il risveglio fu quanto di più dolce potesse immaginare, due fanciulle erano ai bordi del letto e gli sussurravano di aprire gli occhi. Poi lo aiutarono a rivestirsi con abiti nuovi, di foggia elegante e sorprendentemente giusti di misura. Arthur non finiva di meravigliarsi per tutte le premure che gli venivano riservate e cominciò anche a preoccuparsi un po' pensando al poco denaro che aveva con sé che non sarebbe bastato per tutto ciò. Ma nessuno chiedeva niente. Passarono così alcuni giorni molto piacevoli. Un mattino Arthur fu avvisato che sarebbe stato ricevuto dal Governatore  ed in effetti dopo qualche ora arrivarono dei valletti in alta uniforme ed un segretario che lo istruì sul modo di comportarsi , su ciò che avrebbe potuto dire e su ciò che sarebbe stato meglio tacere, su come stare a tavola ed usare i vari tipi di posate e di bicchieri, su come poteva conversare con le signore e con i signori che sarebbero stati presenti all'evento. Gli furono anche consegnati degli abiti nuovi e molto eleganti che avrebbe indossato nell'occasione. Il giorno stabilito fu prelevato da una lussuosa carrozza che lo portò al ricevimento. Fu una giornata memorabile per Arthur che mai in vita sua aveva goduto di simili attenzioni e di tanto sfarzo e tanto lusso. Dopo i primi minuti non tardò ad adattarsi alle circostanze e, memore dei consigli ricevuti, partecipò onorevolmente a tutte le attività che ebbero luogo in quella giornata organizzata in suo onore. La sera, stanco ma felice, non finiva più di rivivere le varie fasi di quella splendida esperienza. Stentò ad addormentarsi, ma, quando arrivò, il sonno fu profondo e soddisfacente, molto profondo e molto soddisfacente. 

Arthur, lo scarabeo, aprì gli occhi, era ancora notte, si stirò, si sgrullò e riprese con pazienza a far rotolare la sua palla di cibo avendo a guida la Via Lattea.

1 commento:

  1. un esordiente che sa usare con una certa dimestichezza lo strumento scrittura. Forse ha messo troppa enfasi nelle descrizioni. Il colpo di scena finale è inatteso, ma coglie il segno.
    Raffaele Abbate

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