Nello studio notarile del dottor Carmine Epifani, avvocato
trasferitosi dalla natia Palermo nel profondo nord, si stanno svolgendo i
soliti rituali dell'ultimo giorno di lavoro prima del Natale. Panettone,
pandoro, spumantino di seconda categoria, abbracci e baci finti ché tutti i colleghi si detestano cordialmente.
Sono accaldati, un po' per i ripetuti brindisi, un po’ perché il dottor Epifani non si è mai abituato al clima rigido
degli inverni bellunesi e tiene il riscaldamento al massimo.
Elena conta i minuti che la separano dalla fine di
quella giornata. Non ne può più.
È la praticante,
l'ultima arrivata, nessuno la degna della minima considerazione.
E poi deve ancora fare il giro dei mercatini per comprare gli
ultimi regali.
È sera quando l'allegra brigata si scioglie tra saluti e auguri. Elena esce dall'ufficio tutta imbacuccata, ché lo sbalzo di temperatura dall'interno all'esterno è notevole. Come al
solito piove. Si avvia a piedi verso il
centro. A
piazza dei Martiri, davanti e sotto i portici, ci sono tante
bancarelle. Lei cerca un regalo speciale per una persona
speciale. Il suo Ugo. Domani sera verrà a
conoscere i suoi. Certo, proprio la vigilia di Natale, ma le è sembrata un'idea
così romantica che ha convinto la madre a preparare una delle sue fantastiche
cenette.
Ugo... solo a pensarci
sente un brivido che le corre lungo la schiena.
“Eh no, questo è un brivido vero.”
Una
goccia d'acqua gelata che scivola giù dalla
tenda della bancarella, le finisce sul collo
e scorre fino
alla vita. Si copre ancora di più, tira sulla testa il cappuccio del giaccone e seguita a cercare.
Finalmente trova la cosa adatta. Ugo ama il vintage e ama scrivere. Su una
bancarella è esposta una REMINGTON bellissima e funzionante. La prende, è un po’ pesante,
ma vale la pena fare un piccolo sforzo per il suo amore. Ha l’auto
parcheggiata nei pressi della stazione dei pulmann, un po’ lontano dalla piazza. Con il peso della macchina da scrivere deve fare un bel pezzo
di strada a piedi. In genere non c'è molto traffico, Belluno non è una
metropoli, ma è l'antivigilia di Natale, piove e tutti
hanno preso l'auto per spostarsi comodamente.
Elena cammina veloce sul marciapiede, all'improvviso una
macchina le passa accanto prendendo in pieno una pozzanghera. Uno spruzzo
d'acqua sporca e gelata l'investe facendola rabbrividire. “Oggi non è proprio giornata!” Il
freddo e l'umidità si stanno impossessando del suo corpo.
Con il fiato
grosso arriva alla sua auto. Sale e cerca di mettere in moto.... nulla di fatto.
Ha lasciato le
luci accese e la batteria si è scaricata. Ora comincia davvero a stancarsi. Con la Remington
sotto il braccio si avvia verso la fermata del pulmann che da Belluno la porterà a Longarone, dove vive, a una ventina di chilometri di
distanza. Naturalmente il pulmann è già partito ci vorrà una buona mezz'ora per il prossimo. La stazione dei pulmann non
ha una sala d'aspetto. Dovrà aspettare all'aperto e intanto si sta facendo notte, la temperatura è calata
ancora, ormai sarà sotto zero. Elena si copre come può, ma il freddo le sta
entrando nelle ossa. Sono le 19,30, sono più di due ore che sta per la
strada. Il pulmann apre le porte. Finalmente un
pò di caldo... macché, il riscaldamento è fuori uso. Si
stringe il giaccone addosso, siede al suo
posto e aspetta che il pulmann parta. Sta sognando calore,
calore, calore, neanche il pensiero di stare stretta tra le braccia di Ugo
riesce a riscaldarla.
Eccola arrivata a Longarone. Dovrà fare
ancora un pò di strada a piedi per essere a casa, ma la consola il fatto che tra pochi minuti potrà fare una bella, lunga, rilassante
doccia calda. Sotto casa trova delle transenne intorno a una buca.
“Accidenti, neanche la vigilia di Natale si può stare in
pace con questi lavori.”
Entra velocemente in casa e va direttamente in bagno, senza
salutare.
"Elena, tesoro, hai visto lo scavo davanti al
portone?"
Scroscio d'acqua......
“Hanno tolto il gas".
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